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Asia centrale, vasta zona che circonda il Lago d'Aral, fra Uzbekistan e Kazakhstan, apocalitticamente devastata dall'inquinamento chimico e batteriologico. Lo svaporamento del Lago d'Arai e la desertificazione del territorio del Karakalpakstan sono una delle catastrofi ecologiche più gravi del pianeta. Qui - sebbene nel libro, per scelta, siano usati toponimi di fantasia - l'azione si svolge lungo un doppio binario temporale, che va dagli anni Settanta fino alla contemporaneità. Le storie e le vicende ruotano attorno all'isola di Rad, sede di oscuri esperimenti batteriologici, e oscillano fra un tempo mitico e un presente di devastazione. Rad - il cui vero nome è Vozrozhdeniye, o Rinascita - ospitò a partire dagli anni Cinquanta fino agli anni Novanta del Novecento installazioni sovietiche adibite alla sperimentazione delle armi batteriologiche. Tohir, ragazzino deforme - come deformi e malati sono molti neonati del territorio, inquinato anche dai pesticidi usati per le colture intensive del cotone -, nipote di un ammiraglio la cui nave rugginosa brilla sulla sabbia del lago prosciugato, conduce il lettore attraverso una galleria di personaggi e al tempo stesso guida questi ultimi l'uno verso l'altro. Ne scaturisce una magnifica storia collettiva, che è in parte grande letteratura, in parte denuncia e reportage di attualità. Prefazione di Christiana Ruggeri. Postfazione di Davide S. Sapienza.